ITALIA, NEL MIRINO

In un mondo connesso e digitale, diventa sempre più importante la sicurezza informatica per proteggere le proprie reti e i dati in esse contenuti. Lo dimostra il numero di attacchi subiti dalle aziende negli ultimi mesi, soprattutto in Italia.

In questi giorni l’ANSA ha riportato la notizia secondo la quale nei primi sei mesi di quest’anno il numero di aziende che ha segnalato tentativi di violazione delle proprie infrastrutture è cresciuto di oltre il 70%. In totale sono stati registrati circa 82.000 eventi di cui ben 13.000 gravi che hanno comportato la compromissione dei processi aziendali.

Il problema, molto diffuso in tutta Europa, sembra essersi acutizzato a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. Il copione è sempre quello; gruppi di professionisti scatenano un attacco massivo approfittando delle falle nei vari sistemi che vengono raggiunti ed infettati. I dati vengono criptati e sbloccati sono a seguito del pagamento di un riscatto che varia a seconda delle dimensioni dell’azienda colpita. Spesso le piccole realtà si sentono immuni nella convinzione di non essere appetibili ma non è così; la prospettiva di dover pagare svariate migliaia di Euro per cercare di sbloccare i propri archivi dovrebbe essere tenuta in debita considerazione.

I settori che maggiormente hanno registrato attacchi sono moda, grande distribuzione, salute, finanza e settori tecnologici.Durante le indagini, gli investigatori si sono imbattuti in un’organizzazione che aveva a disposizione database rubati che contenevano dati anagrafici, fiscali, recapiti anche telefonici e bancari dei clienti.