AGRICOLTURA E TECNOLOGIA

Sappiamo tutti che la tecnologia permea ormai qualsiasi risvolto della nostra vita e il connubio con l’agricoltura non fa certo eccezione. Anzi.

Si parla così di agricoltura di precisione, sempre connessa per far sì che tutto venga monitorato e ottimizzato al fine di aumentare non solo la produttività (con impiego di una quantità minore di risorse in termini di suolo) ma anche la qualità del prodotto finale. Tutto ciò in  maniera sempre più sostenibile per la nostra terra.
In prima battuta si parte con la raccolta di dati e informazioni che consentono di porre in atto una vera e propria strategia gestionale dell’agricoltura. A supporto interverrà, ad esempio, il monitoraggio satellitare dei trattori che permette di stabilire rotte più precise nella lavorazione dei campi.
Così facendo si possono avere risparmi in carburante, fertilizzanti, acqua e stress nell’operatore che lavora su file ben delineate. Coi sensori ambientali collocati nei campi si registrano i dati meteo climatici e informazioni sul fabbisogno d’acqua del suolo.
I droni agricoli possono chiaramente evidenziare le possibili disparità tra le singole aree di coltura. E ancora l’aiuto delle attrezzature in grado di dosare fertilizzanti o prodotti fitosanitari in maniera differenziata all’ interno dello stesso campo (detta rateo variabile) o dei sistemi ottici per riconoscere le infestanti. Tra le tecnologie più recenti l’uso dei robot che sono in grado di seminare, raccogliere con sensori che rilevano grado di maturazione del prodotto o usare pinze che non danneggiano frutta e verdura.
L’occupazione viene salvaguardata ma cambieranno le professionalità: ai periti agrari si dovrà affiancare personale che metta al servizio dell’azienda gli innumerevoli e possibili sviluppi che ci porteranno all’ Agricoltura 4.0.

Purtroppo in Italia l’agricoltura di precisione si sta diffondendo lentamente anche se, nel 2017, il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato le nuove Linee Guida che prevedono anche sostegni finanziari.

Altri sostegni vengono da credito d’imposta, Credito del Mezzogiorno o dai Fondi del Programma di Sviluppo Rurale. In realtà ci auspichiamo che si diffonda massivamente perché è ormai molto chiaro che, a fronte di una domanda sempre maggiore di cibo, le risorse per produrlo sono invece sempre meno.
Laura Festa Rovera