IL NATALE …. HACKERATO

L’attività degli hacker non si ferma mai, neanche sotto Natale. Sfruttando pratiche ben consolidate, le attività fraudolente si basano su argomenti di attualità che creano interesse nell’opinione pubblica per indurre i più incauti a fornire i propri dati. In posta elettronica e attraverso gli sms al telefono, gli utenti si trovano di fronte a richieste di dati personali, bancari o di carattere informatico o ancora links che rimandano a pagine web fittizie e truffaldine.

Bitdefender, azienda operante nel campo della sicurezza informatica, ha pubblicato una relazione che offre un’ampia panoramica dei più frequenti raggiri compiuti. Ovviamente, gli argomenti utilizzati nei messaggi inducono a pensare che giungano da enti, banche, aziende, in realtà l’origine è molto diversa e difficile da identificare.

Le ultime truffe hanno avuto argomenti diversi da paese a paese; nel Regno Unito all’inizio dell’autunno, in piena crisi energetica, il governo ha disposto un contributo di 400 Sterline ed i truffatori ne hanno subito approfittato per cercare di carpire le credenziali degli utenti con email trappola.

Anche il Covid è stato al centro di un’altra truffa; ai destinatari veniva offerto un kit per test rapidi a costi bassissimi dietro la semplice compilazione di una scheda con i dati personali. In altri casi, una comunicazione avvisava l’utente di un possibile contatto con persona infetta con l’invito a fornire i propri dati.
La crisi energetica è stata al centro di altre campagne fraudolente in Germania dove, spacciandosi per il Ministero Federale delle Finanze, i truffatori comunicavano l’imminente ricevimento di un rimborso. Utilizzando un link che rimandava ad un sito fasullo, si invitavano gli utenti a fornire le proprie credenziali bancarie. Stessa tecnica in Spagna.

In Italia sembrano ancora in voga gli sms con i quali banche, aziende di logista ed enti avvisano gli utenti. Anche qui la storia si ripete: un messaggio del corriere avvisa di una consegna ritardata per spese di mancato pagamento di una fantomatica tassa di consegna. Anche qui, alla fine vengono chiesti dati personali o aziendali per sbloccare la situazione.

Ed in questo periodo sbuca anche il fake di Babbo Natale; la email in questione invita i genitori a fornire dei dati personali e di pagamento per ricevere un pacchetto speciale ed un altrettanto speciale lettera di Babbo Natale. Spesso, il primo rimedio è quello di valutare attentamente le richieste senza fretta di regalare le proprie credenziali al primo che capita.