La lotta all’abbandono o al non corretto conferimento dei rifiuti passa anche attraverso la tecnologia. Le cattive abitudini o la scarsa conoscenza delle corrette pratiche ha spinto molte amministrazioni pubbliche locali a dotarsi di strumenti che consentono una più rapida ricerca dei responsabili di reati ambientali, piccoli a o grandi che siano.
Da qualche tempo sono in commercio telecamere dotate di sensori ottici più performanti ma anche di sofisticate tecnologie che consentono di analizzare le immagini per garantire un intervento più rapido delle forze dell’ordine; un tempo, il massimo dell’intelligenza artificiale era il riconoscimento di una variazione di scena che consentisse di attivare le registrazioni solo in caso di effettiva necessità. Questo metodo un po’ approssimativo consentiva di rendere un po’ più semplici le ricerche ma offriva contemporaneamente anche un grado di accuratezza piuttosto scarso dato che anche il movimento delle foglie degli alberi o la pioggia venivano interpretati come movimento nell’inquadratura.
Ora le telecamere possono distinguere se nella scena siano presenti essere umani, veicoli o animali; è possibile selezionare le immagini interessanti in base a criteri diversi di volta in volta. Si possono selezionare solo le situazioni di movimento con persone oppure solo le automobili o entrambe. Altri dispositivi consentono di attivare le registrazioni sono in presenza di occupazione di aree o attraversamento di linee disegnate a video. Quando questi eventi vengono percepiti dalle telecamere, gli operatori vengono avvisati tramite app, sms o email. In questo modo si riesce a controllare la piena disponibilità di spazi vitali come le uscite di emergenza o aree di accesso. Altre funzioni più recenti consentono il controllo della sottrazione o abbandono di oggetti; nel primo caso si possono, ad esempio, tenere sotto controllo dispositivi di emergenza come gli estintori o i defibrillatori; quando questi oggetti spariscono dalla scena inquadrata, gli operatori possono verificare la situazione e provvedere al loro reintegro. Diverso è il caso dell’abbandono; la funzione è stata inizialmente studiata ai fini della sicurezza nei luoghi affollati come gli aeroporti per avvertire le forze dell’ordine della presenza di oggetti abbandonati. Se un tempo si indagava sul possibile rischio bomba, oggi la funzione è largamente usata per contrastare il fenomeno del conferimento irregolare dei rifiuti nelle aree ecologiche. La scatola o il sacco collocati fuori dal bidone viene segnalata agli operatori incaricati che possono velocemente verificare la situazione e individuare i responsabili.
Con la loro diffusione su larga scala, i dispositivi dotati di intelligenza a bordo hanno prezzi decisamente abbordabili e possono rappresentare un concreto aiuto nel contrasto dell’abbandono dei rifiuti, anche in ambienti critici come le aree boschive. Il mercato infatti offre strumenti dotati di batterie a lunga durata e connessione alla rete dati mobile in grado di catturare immagini anche in oscurità totale, trasmettendole in tempo reale agli incaricati della sorveglianza.