L’Ansa riporta che, secondo il Financial Times, l’operatore elettrico nazionale Kegoc ha dichiarato che inizierà a razionare la fornitura di corrente a 50 aziende registrate ufficialmente come “miner”.
Queste strutture si occupano del conio delle criptovalute, e sembrerebbe che a ottobre abbiano mandato in emergenza ben tre centrali. I miner’ saranno anche i primi a essere disconnessi dalla rete in caso di guasti e blackout.
Secondo le stime governative ufficiali la domanda di energia elettrica è cresciuta dell’8% a livello nazionale nel 2021, rispetto a una media (sempre nazionale e su base annua) del +1-2%.
Nonostante il valore delle critpovalute sia altalenante, in molti continuano a scommettere. E’ di pochi giorni fa l’indiscrezione che il Giappone intende lanciare, entro il 2022, la sua moneta digitale.
Il piano è di realizzare una critpovaluta basata sullo yen e appoggiata da un consorzio di circa 70 aziende nipponiche, tra cui le tre principali banche del Paese. (ANSA).