Con il PNRR l’Italia punta al digitale

Il PNRR rappresenta un’opportunità di sviluppo, investimenti e riforme il cui scopo è quello di riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni.

L’Italia è la prima beneficiaria in Europa dei due strumenti del piano NextGeneration UE: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. Il Presidente Mario Draghi ha confermato che l’Italia intende utilizzare appieno la disponibilità di finanziamenti tramite i prestiti della RRF stimata in 122,6 miliardi. Alle risorse vere e proprie del PNRR si assommano quelle del React EU, pari a 13 miliardi e quelle del Fondo Complementare paria 30,62 miliardi. Complessivamente 235,12 miliardi di euro. La prima missione, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, stanzia 49,86 miliardi, di cui 40,32 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,74 miliardi dal Fondo.  Il 27 aprile il Governo ha pubblicato la tabella di ripartizione delle risorse del Fondo complementare, cioè risorse aggiuntive dello Stato. Riguardo alla prima missione, è interessante notare come per la componente “Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo” siano stati destinati 5,88 miliardi di euro, di cui 4,48 al piano Transizione 4.0.

Le stime sugli impatti del PNRR previste dal governo sono significative e riguarderanno le principali variabili macroeconomiche, l’inclusione sociale, lo sviluppo sostenibile e l’equità. In termini numerici si afferma che nel 2026, anno di conclusione del Piano il prodotto interno lordo sarà di almeno 3,6 per cento più alto rispetto all’andamento tendenziale e l’occupazione di quasi 3 punti percentuali. Inoltre, si prevedono significativi miglioramenti negli indicatori che misurano la povertà, le diseguaglianze di reddito e l’inclusione di genere, e un marcato calo del tasso di disoccupazione giovanile.

Il 12 gennaio 2021 il Consiglio dei ministri approvava l’ultima versione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza da inviare a Camera e Senato per le loro valutazioni. Il Parlamento ha svolto un approfondito esame, approvando le proprie conclusioni il 31 marzo 2021. Nel mese di aprile 2021, il piano è stato discusso con gli enti territoriali, le forze politiche e le parti sociali Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è lo strumento che dovrà dare attuazione, in Italia, al programma Next Generation EU.

L’azione di rilancio del Piano è guidata dagli obiettivi di policy e interventi connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo:

• digitalizzazione e innovazione,

• transizione ecologica,

• inclusione sociale.

Il Piano si articola in sedici Componenti, le quali sono raggruppate in sei Missioni.

1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura: è costituita da 3 componenti e si pone come obiettivo la modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, nella Pubblica Amministrazione e nel suo sistema produttivo. Una componente è dedicata ai settori che più caratterizzano l’Italia e ne definiscono l’immagine nel mondo: il turismo e la cultura. 49,86 miliardi – di cui 40,32 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 8,74 miliardi dal Fondo complementare e 0,80 dal React EU.

2. Rivoluzione verde e transizione ecologica: si struttura in 4 componenti ed è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana coerentemente con il Green Deal europeo: 69,94 miliardi – di cui 59,47 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza,  9,16 miliardi dal Fondo complementare e 1,31 dal React EU.

3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile: è articolata in 2 componenti e si pone l’obiettivo di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno: 31,46 miliardi– di cui 25,40 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,06 miliardi dal Fondo complementare.

4. Istruzione e ricerca: pone al centro i giovani ed affronta uno dei temi strutturali più importanti per rilanciare la crescita potenziale, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali del futuro: 33,81 miliardi di cui 30,88 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 1 miliardo dal Fondo complementare e 1,93 miliardi dal React EU.

5. Inclusione e coesione: è suddivisa in 3 componenti e comprende una revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, un rafforzamento dei centri per l’impiego e la loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati: 29,83 miliardi di cui 19,81 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 2,77 miliardi dal Fondo complementare e 7,25 miliardi dal React EU.

6. Salute si articola in 2 componenti ed è focalizzata su due obiettivi: il rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) con il rafforzamento del Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo della telemedicina: 20,23 miliardi di cui 15,63 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 2,89 miliardi dal Fondo complementare e 1,71 miliardi dal React EU

Fonte: https://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza-la-grande-scommessa-per-dare-un-futuro-allitalia/