ENERGIA EUROPEA – CRESCE LA VOGLIA DI INDIPENDENZA

La crescente domanda di produzione di energia da fonti rinnovabili richiede l’impiego di litio, grafite e cobalto che vengono quasi per intero importate da paesi extraeuropei. L’unione europea stà mettendo a punto un piano per aumentare la produzione interna.

Nei prossimi 10 anni si ipotizza che la produzione energetica del vecchio continente passi dal 22 al 32 per cento da fonti rinnovabili e l’instabilità della catena di approvvigionamento da paesi terzi potrebbe presentare grossi problemi. Per meglio comprendere la situazione, è utile sapere che nelle turbine eoliche si fa un grande utilizzo di terre rare per la produzione dei magneti al neodimio; le previsioni di sviluppo dell’eolico indicano una crescita del fabbisogno di 5 volte. Per la produzione di accumulatori di nuova generazione, si stima che la crescita del fabbisogno di litio sia addirittura di 60 volte.

Le difficoltà del sistema di fornitura di materiali tecnologici ha cominciato a scricchiolare in seguito alla pandemia di covid 19 e ora prosegue con gli effetti della guerra in Ucraina. Alcune recenti stime indicano che il 70% dei pannelli fotovoltaici e oltre il 50% delle turbine eoliche vengano prodotte in Cina. Significativo anche il dato relativo alla produzione dei super magneti che per l’85% avviene proprio lì. Questo, come in altri settori, pone il paese asiatico in una situazione di assoluto controllo del mercato.

In Europa, sino ad oggi, si è preferito importare da paesi terzi materie prime e lavorati per non incorrere in problemi ambientali ma la situazione richiede un cambio di rotta per evitare la sudditanza energetica e tecnologica. Secondo il Financial Times, in Portogallo c’è una grande riserva di litio che non viene sfruttata da anni a causa di autorizzazioni ambientali che sembrano essersi arenate permettendo, di fatto, la supremazia asiatica. Il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton indica una possibile via europea all’estrazione mineraria più attenta alle questioni ambientali.

In Italia accade una cosa simile per l’estrazione del gas metano nell’Adriatico; lo stesso giacimento viene sfruttato dai paesi posti sull’altra sponda del mare mentre qui la preoccupazione per i possibili risvolti ambientali negativi ostacolano l’approvvigionamento. Ma questa è tutta un’altra storia.