IL POLIMERO CHE CRITTOGRAFA

In una società tecnologica, la cifratura dei dati è un tema sempre più importante e trovare nuovi sistemi per proteggere i dati è una sfida quotidiana. Per sperimentare un nuovo metodo, i ricercatori dell’università del Texas e Austin hanno decodificato il testo del “Mago di OZ” utilizzando come riferimento il DNA di un polimero.

Al momento si tratta di una sperimentazione citata in un recente articolo dell’ANSA ma i risultati ottenuti portano a pensare ad un possibile sviluppo in campo di sicurezza. In pratica, tramite comuni apparecchiature di laboratorio, sono stati estratti i dati identificativi di un polimero per ottenere una chiave di cifratura. Un campione dello stesso materiale è stato inviato per compiere l’operazione di decodifica. Il materiale scelto aveva caratteristiche di forte stabilità ed era contenuto nell’inchiostro utilizzato per scrivere una lettera di saluti. Una metodologia che porta a pensare ad avvincenti storie di spionaggio e che potrebbe contribuire a rendere più sicuri i nostri dati.
Sull’impiego dei polimeri per la gestione dei dati si parla da un po’ di tempo; I ricercatori sono alle prese con una nuova importante sfida: scrivere dati all’interno delle molecole dei polimeri sintetici. Questa tecnologia potrebbe permettere una valida alternativa agli attuali hard disk o chiavette USB.