Paga con la sola imposizione delle mani ma la magia o il misticismo non c’entrano. Protagonista di questo articolo è un addetto alla sicurezza olandese di 37 anni, Patrick Paumen che si è fatto impiantare sottopelle decine di microchip con i quali svolge una lunga serie di operazioni.
Ci sono dispositivi per l’apertura di porte, per l’inserimento di antifurti, l’attivazione di vari dispositivi e, ovviamente, chip per effettuare pagamenti. La notizia è stata diffusa dalla BBC ed è pubblicata dal suo sito ma ha avuto vasta eco in tutto il mondo ed è stata ripresa da molte testate italiane. La tecnologia impiegata è quella dei transponder, minuscoli dispositivi elettronici che si attivano grazie all’avvicinamento con appositi lettori con i quali riescono a scambiare dati, proprio come la tessera o la chiavetta per i distributori automatici del caffè. In generale, i primi impianti di chip sottocute risalgono alla fine degli anni 90 ma i più pensavano che fosse una pratica in uso solo negli studi veterinari per consentire l’identificazione degli animali.
Ora un’azienda anglo polacca ha sviluppato dispositivi adatti agli umani della dimensione di un chicco di riso. Che si tratti di stravaganza o di un tentativo di dare impulso ad un nuovo modo di indossare la tecnologia, è facile immaginare una prossima diffusione per arrivare ad impieghi pratici anche in campo medico. Al momento Mr Paumen si diverte a stupire le persone quando si presenta alla cassa per pagare avvicinando solo la mano al sistema contactless. Per non farsi mancare nulla si è anche fatto impiantare piccoli magneti capaci di attrarre viti e chiodi.