AMBIENTE; FRENA LA CO2 MA CORRONO GLI HFC

Proprio mentre si è da poco svolta la giornata mondiale dell’ambiente, si guarda con attenzione alla delicata situazione ed ai risultati ottenuti per contrastare la crisi climatica. Gli sforzi per abbattere le emissioni di anidride carbonica hanno portato ad un incoraggiante risultato: dal 1990 al 2018 le emissioni di gas serra sono diminuite del 17% passando da 516 a 428 milioni di tonnellate di CO2.

Questo dato è sicuramente positivo ma, contemporaneamente, si è assistito alla crescita imponente delle emissioni degli idrofluorocarburi ( HFC ) che vengono per la maggior parte impiegati negli impianti di refrigerazione, aria condizionata e più in generale nelle pompe di calore. Le emissioni, salendo del 4.000 %, sarebbero stimate in 16,6 milioni id tonnellate. Gli esperti definiscono il dato molto preoccupante anche perché questi gas contribuirebbero all’assottigliamento dello strato di ozono che protegge il nostro pianeta dalle radiazioni solari. Negli anni ci sono stati progressi che hanno portato alla graduale sostituzione dei gas che erano ancora più dannosi, ma ciò non basta; gli esperti sono al lavoro per cercare nuovi refrigeranti che consentano un minor impatto ambientale e tra questi ci sarebbe anche la CO2.

Anche la tecnologia si stà evolvendo e sono allo studio nuovi sistemi che consentono una maggiore efficienza energetica degli impianti grazie all’impiego di turbocompressori, proprio come quelli in uso in campo automobilistico. Alcune sperimentazioni avrebbero consentito un risparmio energetico di circa il 14% e si punta a raggiungere addirittura il 20% ed oltre. Secondo quanto riportato dall’ANSA, a guidare questa sperimentazione ci sarebbe la startup italiana TurboAlgor srl che fa parte del gruppo Angelantoni.